IL “FOLLE VOLO” DI RENZI

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger

renzi-quarto-statoSe non ci fosse Renzi di che cosa dovremmo parlare ininterrottamente dal momento che non si parla più di Berlusconi? Che dramma questa Italia, oramai paese del sole nero. Renzi come Cola (Di Rienzo), come Telemaco, come Cesare e quanti altri si  voglia. E noi  obiettivamente  esasperati dalla pletora di querimonie e strombazzamenti, continuiamo a vederlo agire sulla scena come un attore che ha esaurito le battute  previste dal copione e procede, per necessità, a braccio. Come davanti al relitto della Concordia, dove ha tentato di sopperire alla retorica di rito con una improvvisazione in verità ben riuscita: non è il caso di sbrodolarsi addosso per il successo di una operazione eccezionale, sì, ma specchio di un dramma. Come pure non è il caso di enfatizzare, diciamo noi, la vittoria del neo campione ciclista (tour de France).

IL PD “RICONOSCIUTO”

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger

trainspotting-PdContinuiamo a sentirci in sintonia con  E.Scalfari soprattutto su due punti: la mis-credenza religiosa (per non parlare della religione di Stato,inaccettabile), ma l’assoluta convinzione dell’esistenza di un essere superiore e l’ammirazione per papa Francesco; i dubbi su Matteo Renzi pur riconoscendone la estrema e positiva necessità. Nell’ultimo editoriale (La Repubblica, 20.07) l’illustre vecchio riprende  l’ormai nota “fabula” del Renzi omerico, secondo lui non paragonabile ad Ulisse e tanto meno a Telemaco, praticamente eguagliabile ad uno dei Proci. E la “fabula” del Renzi super riformatore (mancato): “Renzi continua a dire che ci ha messo la faccia. Non vorrei che finisse come quella vecchia battuta di Petrolini”.

Se passate per via Almirante…

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger

AlmiranteNei tempi passati e recenti moltissime piazze o strade sono state intitolate a poeti,scrittori, statisti, eroi; anche a grandi attori, persone/personaggi meritevoli benché non famosi . L’intestazione è  il succedaneo della lapide; un attestato di riconoscenza e un monito per non dimenticare. “Sol chi non lascia eredità di affetti/poca gioia ha dell’urna…” (U. Foscolo): chi è vissuto nel grigiore e non si è speso affettivamente e socialmente, può essere tranquillamente dimenticato. In sostanza, è giusto glorificare il passato, fuori luogo indulgere alla retorica. Lo scrittore Antonio Pennacchi (di Latina) con il romanzo  “Canale Mussolini” ha celebrato le origini di Littoria.

La generazione di Telemaco

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger

TelémacoNon sappiamo se  Renzi  sia persona colta. Se abbia riletto l’Odissea e se la citazione di Telemaco sia stata estemporanea, orecchiata o frutto di una attenta rilettura del libro primo del poema omerico (Il concilio degli dei). Nel suo discorso d’apertura (semestre europeo) a Strasburgo è stato una volta di più un mattatore di spicco, non propriamente apprezzato dai bacchettoni. Al di là delle critiche  -dei favorevoli e dei contrari- noi ci schieriamo con i primi.  Allo stato attuale altro non possiamo pretendere avendo il ragazzo ereditato non un paese normale bensì l’equivalente di un inferno dantesco, popolato  anche  da nobili soggetti (vedi Farinata degli Uberti). Le promesse e gli impegni non mantenute: e quelle dei suoi predecessori ? Sembra che a loro non si richiedesse la ricevuta seduta stante, mai.  Come abbiamo già detto-scritto, sta a lui sapersi guadagnare la scena della politica e l’applauso finale del pubblico. Non importa se da primo attore, capocomico o regista dispotico;

Ansa

SKY TG24

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