Posts Tagged ‘Giorgio Maulucci’

IN THE MOOD FOR DUNG

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. In Dai blogger

Cozzolino_MaulucciAbbiamo già scritto di Latina (e Roma) come di una nuova “Mahagonny”, la “città rete” immaginata da Brecht, prototipo ed emblema della corruzione dove tutto si può (Ascesa e caduta/rovina della città di Mahagonny). Governata dal malaffare, lo strapotere della camorra, del clan degli zingari, di altri clan fino  a ieri insospettabili, malavitosamente operosi ed attivi Una città anomala sotto ogni punto di vista. Cresciuta, ingrassatasi  all’insegna delle anomalie, degli abusi, delle connivenze e collusioni delinquenziali, per anni coperte o attutite in modo vergognoso. Al punto in cui si è arrivati non c’è da meravigliarsi: i nomi di chi ha governato o di quelli che hanno maneggiato, manomesso e degradato la città  sono per lo più noti. L’impeccabile, lucida analisi del direttore del quotidiano Latina/EditorialeOggi, A. Panigutti  (Vent’anni trascorsi inutilmente 11.X) è perfettamente aderente al mood della città. L’abbiamo letta con una accorata, paradossale soddisfazione per aver trovato conferma, punto dopo punto, a  quanto da molti anni  lamentiamo, pubblicamente e non.

I RESTI DI UN TEATRO (PARTE II)

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. In News

TEATRO2(Clicca qui per leggere la parte I) Un teatro costato un occhio della testa e, si dice, la struttura più bella di tutta la provincia gestito in tal guisa. Come se nulla fosse, sul palcoscenico dell’ormai inglorioso “D’Annunzio” passava di tutto, dai saggi di danza delle scuole e scuolette locali, gratuitamente “offerti” dalla responsabile del “Valore Cultura” (pure questa si sono inventata!), la bene e sempre amata Patrizia Fanti (al cuore non si comanda!), alle rappresentazioni tra il ludico e il faceto -il teatro della “chiacchiera”(sic Pasolini) o dell’effimero-, gli “ospiti d’onore” per épater  le bourgeois (a dire il vero, tra quelli di ordinanza, ce ne sono stati alcuni davvero grandi: Aznavour, la Greco, pure la Kabaiwanska, approdati, però, sotto altra bandiera). Per nostra personale “intercessione”, arrivò pure il Piccolo di Milano con “Arlecchino servitore di due padroni” (il Piccolo, di suo, non sarebbe venuto a Latina, quella fu l’unica volta, al D’Annunzio; un’altra volta, al Liceo Classico, ad un anno dalla morte di Strehler, recital con A. Jonasson e Franco Graziosi, memorabile).

I RESTI DI UN TEATRO (PARTE I)

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. In News

teatro latinaHo condiviso le lettere inviate al Commissario prefettizio Dott. Barbato da P. Galante e l’attore  S.Pinotti  in merito alla chiusura dei due teatri, associandomi al plauso per la decisione presa. Ne ho già scritto , frammentariamente e , come si suol dire, a caldo su FB, reagendo anche al “proclama” di Pernarella. Ricordandogli  che lui, oggi, si erge a “tribuno della plebe” in difesa dell’annosa, vergognosa situazione del teatro cittadino senza ricordare che altri (tra cui lo scrivente), precedendolo nel tempo, hanno fatto una campagna di proteste ed insulti che nessuno ha inteso ascoltare. Ma al punto in cui siamo, assolutamente grave, è il caso di unire le forze, da qualsiasi barricata esse giungano. Quando si inaugurò il “tempio,” chi scrive segnalò che bisognava subito pensare a renderlo artisticamente e culturalmente agibile. Allora c’era Carlo Fino, che ci piace immaginare come “la buona persona del teatro” (espressione mutuata dal titolo “Der gute mensch von Sezuan”/Brecht), un funzionario del Comune che già da anni provvedeva ad organizzare spettacoli (Cinema Teatro Giacomini).

PIETRO INGRAO: “DIPLOMA DI VECCHIAIA” CON 100 E LODE

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. In Dai blogger

pietro_ingraoTutti lo ricordano, tutti lo rimpiangono. Recentemente, Giampaolo Pansa ha detto che l’Italia di oggi è lo specchio o il risvolto di quella del 1948, con la differenza che, allora, c’erano uomini della levatura di un De Gasperi, oggi no. Dunque, il rischio conclamato, per il paese,  di un  non ritorno  poiché non ci sono più  uomini capaci come quelli di allora. Per le persone  della mia generazione, Pietro Ingrao è stato uno dei grandi maestri insieme ai  Sapegno, Argan, G.Macchia, R. Bianchi Bandinelli, Paratore (l’unico, tra tanti nomi, tendenzialmente di destra) etc. Maestri ai quali si deve la formazione intellettuale, umana, etica; i quali, direttamente o indirettamente, ti hanno insegnato a leggere e capire Marx, Engels, Gramsci, Gobetti, Galvano Della Volpe.

Ansa

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