#VistoDaFuori Renzi, le primarie e l’Europa

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. in Dai blogger

L’idea di questa rubrica dal titolo #VistoDaFuori è quella di dar voce a ragazzi della nostra provincia che non vivono piu sul nostro territorio. Capire chi ha fatto altre esperienze cosa ne pensa di determinati fatti, scelte o accadimenti che riguardano il nostro Paese. Oggi Giulio si racconta e ci dice cosa ne pensa di Renzi e delle primarie.

giulio_chiabra-Ciao, mi chiamo Giulio Chiabra e sono classe ’89; mi sono laureato all’Universita’ “La Sapienza” in Management e Diritto di Impresa, completando gli studi conseguendo un Master in Europrogettazione a Bruxelles. Dopo aver viaggiato quasi in tutta Europa e dopo aver speso quasi due anni vivendo tra Spagna (come studente)e Belgio (come lavoratore), nel 2015 ho deciso di stabilirmi a Bratislava (Slovacchia), dove attualmente lavoro per IBM come analista finanziario responsabile per il Centro-Est Europa ed Africa per quanto riguarda il settore delle risorse umane.  Perché ho accettato di scrivere in questo Blog? Perché credo ancora fermamente nel valore e nella capacita’ della parola di indurre al cambiamento sia personale che globale.

Rigrazio Alessandro di avermi coinvolto in questo progetto per offrire un punto di vista diciamo “da fuori”-.

“Alle primarie ho votato Matteo Renzi per le sue battaglie in Europa”

Non so voi, ma io alle primarie ho votato Renzi. Ho votato Renzi perchè penso sia una persona per bene, una persona che cerca di dare un taglio netto alla famosa diade “politica-interessi personali”, una persona che ama il Paese in cui vive e che crede nel progetto Europa. Progetto Europa che lo trova sempre pronto a dare pareri negativi o alternativi su questioni che lo vedono in disaccordo con le politiche comunitarie. Quali? Per esempio la battaglia sul bilancio Europeo, dove ci venivano chiesti quasi 20 miliardi per riceverne indietro poco più della meta’(intorno agli 11 miliardi) e che quindi lo vedeva contrario ad una redistribuzione mal gestita, sottolineando il fatto di essere fieri di essere contributori ma che i Paesi riceventi i nostri soldi devono dare una mano nell’ emergenza immigrazione, cercando di esaltare il legame che vi e’ tra diritti e doveri. Oppure la battaglia contro il famoso fiscal compact firmato da Monti, Berlusconi e Bersani nel 2012, che attraverso norme e vincoli comuni interviene sulle politiche fiscali, ponendosi come obiettivo quello di contenere il debito pubblico nazionale di ciascun Paese, che però con il passare del tempo si è avvicinato sempre di piu’ al concetto di austerity. Auguro al Partito Democratico di rinascere dalle sue ceneri per avere un nuovo inizio, come la leggendaria fenice.

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