Riforma IRPEF e tasse. ecco le proposte dei partiti

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. in News

tasse-irpefOgni partito ha la sua visione ma a proposito della riforma dell’Irpef su una cosa sembra che tutti in parlamento convergano: bisogna abbassare la pressione fiscale sul ceto medio. Sul resto, invece, le divergenze diventano anche totali.   Le commissioni Finanze riunite di Camera e Senato stanno esaminando le proposte di riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (oltre ad altri aspetti del sistema tributario) avanzate dai partiti. L’obiettivo è redigere un documento unitario da presentare entro il 30 giugno. Come detto, su un punto c’è una certa convergenza di tutti i partiti, ovvero la voglia di alleggerire la pressione fiscale sul ceto medio. I redditi soggetti all’Irpef compresi fra i 28 mila e i 55 mila euro vedono un’aliquota che balza dal 27% al 28%: 11 punti percentuali che sono un vero salasso. La richiesta di tutti i partiti è di rivedere questa aliquota al ribasso. Su tutto il resto, invece, ogni partito ha la sua idea e la sua proposta per la riforma fiscale che riporto in seguito:  

La proposta Pd: Irpef più progressiva

Irpef più progressiva, riducendo in particolare «il differenziale di aliquota tra il secondo e il terzo scaglione», è la proposta del Pd nel documento presentato alle Commissioni Finanze. Per le imprese il Pd propone l’entrata in vigore dell’Iri, con un’aliquota unica del 24%. Per le partite Iva di passare dal sistema del saldo e acconto all’autoliquidazione mensile per cassa. Il Partito Democratico resta fermo anche nella sua proposta di tassa di successione per i grandi ricchi, con un’aliquota del 20% sopra i 5 milioni di euro. In estrema sintesi: * Introduzione di un’aliquota media con livelli differenziati per livelli di reddito; * Conseguente abolizione degli scaglioni di reddito, delle aliquote legali, delle detrazioni per tipologia di reddito e del bonus 100 euro, tutti ricompresi nella sola aliquota media; * Iri al 24%.  

Lega: alzare No Tax Area e rivedere terzo scaglione

Anche per la Lega si deve rivedere la progressività del terzo scaglione Irpef, ammorbidendo il salto di 11 punti (dal 27% al 38%) per i redditi tra i 28 mila e i 55 mila euro. Inoltre, alzare la soglia della no-tax area a 10 mila euro, inglobando nella soglia di esenzione un totale di 10 milioni di contribuenti. Altra proposta riguarda l’abolizione dell’Irap «e sua contestuale sostituzione con un’addizionale regionale all’Ires, per semplificare». In estrema sintesi: * Rivedere la progressività del terzo scaglione; * Alzare la soglia della No Tax Area a 10 mila euro; * Abolire l’Irap.  

M5s: ridurre a tre aliquote Irpef e rintrodurre Iri

Ridurre da cinque a tre gli attuali scaglioni Irpef con l’obiettivo di ridurre il carico fiscale sull’attuale terzo scaglione. Per il Movimento Cinque Stelle le aliquote dovrebbero essere: 23% per i redditi fino a 25 mila euro, 33% per il redditi da 25.001 a 55 mila euro, la terza aliquota 43% oltre i 55 mila euro. M5S propone anche di reintrodurre l’Iri, ma con meccanismi più semplici, esentando le imprese dalla tenuta della contabilità ordinaria. In estrema sintesi: * Ridurre a tre scaglioni: 23%, 33% e 43%; * Reintrodurre un’Iri semplificata.  

Fratelli d’Italia: riduzione Irpef a tre aliquote

Per Fratelli d’Italia “la riforma dell’Irpef deve essere improntata a criteri di equità orizzontale, di semplificazione del sistema, di riduzione complessiva del carico fiscale e di attenzione all’unità impositiva basata sulla famiglia al fine di favorire la natalità”, come aveva spiegato la deputata di Fratelli d’Italia Lucia Albano. Anche per FdI è importante ridurre l’Irpef a tre aliquote, estendendo quella del 27% ai redditi fino a 55 mila.  

Forza Italia: 3 aliquote e ampliamento No Tax Area

La proposta di Forza Italia si concentra sulla riduzione delle aliquote dalle attuali quattro a tre: 15%, 23% e 33%. Per Forza Italia si devono ridefinire i contenuti della base imponibile, ampliando la No Tax Area fino a 12 mila euro. In sostanza, la seconda aliquota Irpef si configurerebbe come una «Flat Tax del ceto medio» per i redditi compresi tra i 25 mila e i 65 mila euro. «Il minor gettito Irpef sarebbe compensato con la spending review, recupero costi intermedi, tax expenditure e web tax». Per FI però questa riforma sarebbe una «misura di passaggio verso un regime di Flat Tax» da realizzare «quando il Centrodestra andrà al governo». Forza Italia propone anche un anno bianco fiscale (il 2021), con il blocco delle cartelle esattoriali e una “pace fiscale” con l’azzeramento del magazzino fiscale. In estrema sintesi: * Riduzione a tre aliquote (15%, 23% e 33%); * No Tax Area fino a 12 mila euro; * Pace fiscale;

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