Posts Tagged ‘Mina’

V I V A L E I

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger

mina-viva-lei“Viva lei”, Mina. La canzone la scrisse Paolo Limiti nel ‘70 (la lei, ovviamente, non è Mina). Per chi l’ha seguita dalle origini come noi, lei è inconfondibilmente Lei. “Un bacio è troppo poco” per il suo settantacinquesimo compleanno. Era la sigla del varietà radiofonico “Gran varietà” (la domenica mattina), e avvertivamo tutti un brivido nella schiena, sognando quel bacio. “E se domani” non cantasse più ? Tutte le altre voci della canzone italiana si incrinerebbero sulle note di “E poi e poi” ? Il popolo dei suoi ammiratori si chiederebbe perché “Se il mio canto sei tu” (1979). Quella canzone (E se domani, di C.A. Rossi) fu presentata a San Remo (la cantava Gene Pitney, non ricordiamo l’altro interprete), squalificata subito nella prima serata passò inosservata. Fu trasmessa per radio qualche settimana dopo, buttata là;  la cantava lei insistendo su quel “…e sottolineo se” con struggimento e determinazione, risolvendo una ordinaria storia d’amore deluso e ferito in una romanza toccante per verità e sentimento; restituendo la delicata semplicità ed intimità del testo. Suonò tutt’altra canzone da quella sanremese. Proseguendo idealmente, con languida melanconia (sul lato B del 45 giri) con “Quando vedrò” (stesso autore), un umile confessione di rinuncia all’amore negato, un piccolo idillio sommerso dal clamoroso successo dell’altra (latoA), pressoché ignorato.

L’Italia vince cantando. Di G. Maulucci

Pubblicato da Giorgio Maulucci. In Dai blogger, News

mina-selfie-maulucciL’Italia ha vinto con l’Inghilterra. Ancora una volta esultiamo non solo per la magnifica affermazione, ma anche perché abbiamo veramente bisogno di una “purga” rinfrescante dopo tutto il malloppo di lordure che ci travolge. ”La palla è rotonda” canta Mina, ma anche di gomma (dura), come l’Italia stessa. Che non si smuove salvo che il benemerito Renzi non sferri una energica zampata all’itala gomma. Prima di proseguire nelle nostre esplorazioni politico-scandalistiche, approfittando del nirvana calcistico, ci concediamo una vacanza intellettuale con una icona assolutamente italiana, Mina, ad ascoltare la quale capiamo sempre di più che noi siamo davvero  il paese della musica, del melodramma per antonomasia  (San Remo non c’entra), ma capiamo anche che questo paese -i politici- non ha ancora capito che la finzione e la cartapesta appartengono al teatro, quello vero. Nella realtà il melodramma sortisce effetti ora patetici ora inauditi. Ne riparliamo a proposito di certi scandali nostrani. Intanto “ecco a voi…Mina!”

Di lei tutto è stato detto, di tutto abbiamo detto, scritto, parlato  (trasmissione radio libera, tanti anni fa). Riteniamo di avere almeno l’80% dei suoi dischi, dalle origini in poi. Nell’ ultimo decennio ha cominciato a ripetersi pur sempre con l’arte e la vocalità insuperabili che continuano a contraddistinguerla.

Ansa

SKY TG24

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