suicidi, disturbi e depressione. gli effetti del covid sugli adolescenti

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. in News

covid-adolescentiOrmai possiamo dirlo, è più di un anno che in Italia (e non solo in Italia ovviamente) combattiamo la pandemia di Covid-19. La nostra attenzione si è posata subito sulle persone più deboli, coloro che rischiano la vita, quindi gli anziani, le persone con patologie gravi, che se prendono il virus hanno alte possibilità di andare incontro a un destino nefasto.   Giusto così, ci mancherebbe.   Non può e non deve tuttavia sfuggirci che questo prolungato stato di restrizioni di vita sociale hanno influito su tutta la popolazione, anche a livello psicologico, e in questo caso dobbiamo allora concentrarci sugli adolescenti. Settimane fa, con Energia Democraica del Lazio abbiamo appunto organizzato un incontro online dal titolo “Adolescenti: emozioni, paure e soluzioni al tempo del covid” che potete rivedere cliccando qui:  https://www.facebook.com/EnergiaDemocraticaRomaeLazio/videos/130365652308474/   Il tempo in pandemia passa e quindi si possono iniziare a studiare i primi dati in tal senso. E’ dimostrato quindi ormai che i pronto soccorso si svuotano. Ma gli adolescenti che vanno in ospedale per problemi mentali o per disturbi alimentari aumentano. L’isolamento, la solitudine, la mancanza degli amici, della scuola pesano. Così, all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze spiegano che, a fronte di un calo del 40% degli accessi al pronto soccorso nell’ultimo anno, le richieste di aiuto per problemi di salute mentale sono saliti del 17%.   Ancora più impressionanti i numeri più recenti: se tra gennaio e febbraio 2020, ovvero prima della pandemia, c’era stato un solo accesso al pronto soccorso, per disordini alimentari, nei primi due mesi di quest’anno i casi sono stati ben 21. Si impennano anche le richieste di aiuto da parte di giovanissimi con «ideazioni suicidarie»: uno solo tra gennaio e febbraio dell’anno scorso, ben 10 nei primi due mesi di quest’anno.   Ora, dal Meyer, la conferma di un quadro preoccupante: «C’è un notevole aumento dei casi di disturbi alimentari, in particolare di anoressia: ci troviamo di fronte a un aggravamento delle situazioni, ma anche a casi del tutto nuovi — dice la dottoressa Tiziana Pisano, responsabile della psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Meyer — Ma aumentano anche i disturbi d’ansia e di depressione, diventano più invalidanti, impediscono di avere relazioni, di fare programmi. A crescere è anche l’ansia per le malattie, la paura del contagio». Oggi, i disturbi alimentari, anoressia compresa, colpiscono anche i maschi. Non tanto quanto le ragazze, ma comunque molto più di qualche decennio fa: «Tra i maschi ci sono meno casi di disturbi alimentari, ma ricordiamo che, rispetto alle femmine, oggi sono caratterizzati da una maggiore attenzione del corpo».   La diagnosi della dottoressa Pisano è netta: «I più colpiti sono gli adolescenti e i pre-adolescenti, non per caso quelli che hanno vissuto di più, rispetto ai bambini più piccoli di loro, la didattica a distanza: all’inizio, la novità piaceva, ma poi è emersa la mancanza della scuola, dei compagni, del gruppo, delle attività che si facevano prima della pandemia. Questi disturbi hanno sempre un’origine complessa, multifattoriale, ma non dimentichiamo che la scuola è anche un luogo che dà supporto, non solo educativo, ma anche psicologico: da adolescenti ci si apre poco ai genitori, lo si fa più facilmente con i propri coetanei». La responsabile della psichiatria del Meyer aggiunge: «Gli adolescenti non hanno l’abitudine a esprimere facilmente il dolore. In questo momento di particolare fragilità, la mancanza di relazioni acuisce i problemi. E per molti, l’interazione con pochi amici, o attraverso i social non può bastare».   Soluzioni? Tornare il prima possibile a una vita normale, pre covid, e piaccia o no l’unico modo per farlo è vaccinare la stragrande maggioranza della popolazione. Può anche essere giustificata la paura a una non ben precisata reazione (che studi hanno dimostrato comunque non essere collegabile direttamente al vaccino) ma i rischi e i danni, anche quelli nascosti come questi di cui abbiamo parlato, del non vaccinarsi sono immensamente maggiori.  

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