La forza dell’esempio

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. in News

papa-francesco Dal primo giorno del suo pontificato Papa Francesco ha fatto dell’esempio la sua forza.   Per chi come me ha una formazione scout, vedere il capo della chiesa che agisce in questo modo è qualcosa di straordinario.   Le uscite in notturna per vedere lo stato dei senzatetto, la valigia portata da solo sulla scaletta dell’aereo, le telefonate ai cittadini dicendo “sono Francesco”. L’apertura alle unioni civili, la tutela dei più deboli e molte decisioni forti per un’organizzazione che sicuramente è una tra le più conservatrici. La semplicità, l’essere uomo comune nella straordinarietà del ruolo. In questi giorni altro atto fortissimo. Il Papa ha deciso di tagliare gli stipendi a cardinali e superiori per «salvaguardare gli attuali posti di lavoro» in Vaticano.   Così Francesco ha firmato una Lettera apostolica in forma di Motu Proprio che chiarisce la situazione fin dall’incipit: «Un futuro sostenibile economicamente richiede oggi, fra altre decisioni, di adottare anche misure riguardanti le retribuzioni del personale».   Di qui la decisione di procedere ai tagli «secondo criteri di proporzionalità e progressività», per non licenziare nessuno.   Tra Santa Sede e Governatorato lavorano poco meno di cinquemila persone, in gran parte laici. Così, a tempo indeterminato e «a decorrere dal 1° aprile 2021», gli stipendi dei cardinali saranno ridotti del 10 per cento, quelli dei capi e dei segretari dei dicasteri dell’8 per cento e quelli di chierici e religiosi del 3 per cento.   Le retribuzioni dipendono da ruolo e anzianità, ma indicativamente, ad esempio, gli stipendi più alti, quelli di porporati e arcivescovi, superano i tremila euro e non arrivano a cinquemila. Tutti i dipendenti avranno bloccato lo scatto di anzianità fino al 2023, eccetto i dipendenti laici dal primo al terzo livello.  

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