Casi Clini e Malvaso: 
 in maggioranza due pesi e due misure

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. in News

la-legge-uguale-per-tuttiLa maggioranza, dopo gli interventi di tutto il Partito Democratico dei giorni scorsi, è intenzionata a ritirare la cittadinanza onoraria all’ex ministro Clini.

Cozzolino: “Strano che l’amministrazione sia celere nel togliere la cittadinanza a Clini a causa di un’indagine mentre per un’altra indagine, quella della variante Malvaso, nessuno abbia pensato a dimettersi o a far dimettere sindaco e i componenti di giunta indagati”

“Dopo diversi interventi sui mezzi di informazione locali nei giorni scorsi, nella mattinata di mercoledì tutto il Partito Democratico ha inviato una lettera in cui si chiedeva al sindaco di togliere la cittadinanza onoraria al ministro Clini a causa dell’indagine che lo ha colpito. Successivamente abbiamo letto della mozione Chiarato per sospendere il conferimento all’ex Ministro. Anche in questo caso, è evidente, la maggioranza rincorre le nostre posizioni sperando di fare bella figura”. Interviene così Alessandro Cozzolino, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, sulla vicenda del “congelamento” della cittadinanza onoraria all’ex Ministro Clini.

“Perché l’amministrazione si affretta a togliere la cittadinanza onoraria al’’ex Ministro Clini (a causa di un’indagine) e non pensa di sospendere sindaco e assessori coinvolti e indagati per la variante Malvaso? Perché quando si tratta di salvaguardare le proprie posizioni e poltrone si diventa garantisti mentre per le indagini degli altri si è giustizialisti?”. Si domanda Cozzolino.

“Ormai la maggioranza rincorre il Partito Democratico – afferma Cozzolino – lo fa sulla vicenda Clini e sulla questione Malvaso (solo dopo la conferenza del Partito Democratico il sindaco ha sentito il dovere di spiegare in una conferenza della maggioranza l’accaduto). Questi fatti sottolineano ancora una volta come la maggioranza di questa città sia completamente allo sbando e agisca solamente sulle sollecitazioni e sulle proposte del Pd, che sta dettando l’agenda politica del dopo voto”.

 “Intanto  – conclude Cozzolino – per eleggere il nuovo presidente della commissione ambiente (senza guida dai primi di marzo) la maggioranza impiega più tempo che per triplicare le volumetrie di uno stabile…”

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