#VISTODAFUORI Accordo sul clima, Trump e l’impatto sull’Italia

Pubblicato da Alessandro Cozzolino. in Dai blogger

donald-trump-climaIl primo Giugno il Presidente Trump ha annunciato che gli Stati Uniti non faranno più parte dell’accordo di Parigi sul clima, creando non poco scalpore visto che si parla del più importante trattato per la lotta al riscaldamento globale ed alle emissioni di anidride carbonica. Personalmete trovo questo momento storico di vitale importanza sia dal punto di vista ambientale che per quello salutare, per le persone che popolano il nostro Pianeta ma sopratutto per quelli che lo popoleranno. Ecco riassunto in pochi punti cosa prevede il trattato firmato a Dicembre 2015 da 195 Paesi, (praticamente quasi tutti, restano fuori solo Siria e Nicaragua) ed entrato in vigore a Novembre 2016:

  • Mantenere l’aumento di temperatura inferiore ai 2 gradi.
  • Decrementare le emissioni di gas serra in modo da tenerli sufficientemente bassi da essere assorbiti naturalmente.
  • versare 100 miliardi di dollari ogni anno ai paesi più poveri per aiutarli a sviluppare fonti di energia meno inquinanti (che a mio parere è il principale motivo per il quale il Presidente Trump ha deciso di abbandonare l’accordo). 

Perché è così importante?

Ha avuto un ruolo fondamentale nell’indirizzare tutti i Paesi sottoscriventi ad andare uniti verso il rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi, usando come leva anche le opportunita economiche offerte dalle energie rinnovabili.

Come si murano gli obiettivi raggiunti, cosa si fa in concreto?

L’obiettivo viene misurato basandosi sulla quantità di anidride carbonica prodotta su scala globale, ossia raggiungere 56 miliardi di tonnellate invece che le previste 69 entro il 2030.

Proprio gli Stati Uniti, con la presidenza Obama, si erano impegnati promettendo un finanziamento di quasi 3 miliardi di dollari per aiutare i Paesi piu in difficolta. Evidentemente una scelta che non è piaciuta al nostro carissimo Donald Trump. 

Qual è il punto debole?

Il grande tallone di Achille sta nel fatto che nel caso in cui uno dei Paesi voglia uscire dall’accordo non venga prevista alcun tipo di sanzione e sinceramente stiamo parlando di una manovra che non potrà mai essere portata a compimento se non con uno sforzo sinergico e globale.

Per chiudere in bellezza lo scorso 6 Giugno, dopo 27 anni di onorato servizio, David H. Rank lascia la sede diplomatica degli Stati Uniti a Pechino (a fine anno sarebbe andato in pensione) proprio perché in contrasto la scelta del presidente americano sugli accordi di Parigi sul clima, dopo che negli anni passati gli Americani (soprattutto attraverso il loro ambasciatore in Cina) avevano rivolto numerosi appelli Cinesi sul tema del Global pollution e quindi sui “super inquinanti”.

 Impatto sull’Italia:

Purtroppo ogni anno le vittime legate all’inquinamento aumentano di 250mila unità per danni provocati alla salute oppure ai cambiementui climatici, e sfortunatamente non sono io a dirlo ma “L’Organizzazione Mondiale della Sanita(OMS)”. Infatti la Vice Direttrice Generale Flavia Bustreo aggiunge: “L’impatto del cambiamento climatico sulla salute sarà molto negativo, avremo un impatto diretto con morti aggiuntive legate a condizioni di siccità in molti Paesi e, quindi, al cambiamento della produzione di cibo, legate al cambiamento dell’ecosistema..”

Per quasti motivi nell’Aprile 2016 a New York si trovava il ministro italiano dell’ambiente Galletti, per la cerimonia di firma dell’accordo sul clima di Parigi, che verrà sottoscritto successivamente dall’attuale segretario del PD Matteo Renzi (allora presidente del consiglio). Fortunatamente l’Italia e l’Europa ci sono, e da protagoniste.

Giulio Chiabra

giulio_chiabra-Ciao, mi chiamo Giulio Chiabra e sono classe ’89; mi sono laureato all’Universita’ “La Sapienza” in Management e Diritto di Impresa, completando gli studi conseguendo un Master in Europrogettazione a Bruxelles. Dopo aver viaggiato quasi in tutta Europa e dopo aver speso quasi due anni vivendo tra Spagna (come studente)e Belgio (come lavoratore), nel 2015 ho deciso di stabilirmi a Bratislava (Slovacchia), dove attualmente lavoro per IBM come analista finanziario responsabile per il Centro-Est Europa ed Africa per quanto riguarda il settore delle risorse umane.  Perché ho accettato di scrivere in questo Blog? Perché credo ancora fermamente nel valore e nella capacita’ della parola di indurre al cambiamento sia personale che globale.

Rigrazio Alessandro di avermi coinvolto in questo progetto per offrire un punto di vista diciamo “da fuori”-.

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